Negli anni ottanta e novanta avevamo atleti e maratoneti più forti d'Europa e del mondo, da Magnani, Gianni Poli, a Bordin, Pizzolato, Leone, Bettiol, e Baldini ultimo di quella generazione, ma potrei citarne ancora molti, cresciuti con le gare su strada e le gare in montagna, ma questo avveniva quando il valore umano era più importante del valore materiale, come nella foto che ho voluto riproporre 1986 con l'arrivo di una gara podistica senza archi gonfiabili, striscioni, schermi giganti, una linea bianca sull'asfalto, ma tanto pubblico da stadio ad applaudire e incitare gli atleti, premiati e considerati con premi in denaro e rimborsi, che ricordo anche in Abruzzo fino agli anni 90 hanno motivato molti giovani a correre, oggi i soldi vengono investiti con costo iscrizioni esorbitanti e tutto in un contorno superfluo e un misero pubblico disinteressato quasi infastidito soprattutto nei grandi centri.. Bisognerebbe riflettere e investire in quei (Migliori anni) come il titolo di un noto programma televisivo, quindi più sull'atleta che sull'organizzazione per cercare forse di ritrovare molti mezzofondisti italiani di qualità..
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