Da atleta modesto e umile, oggi allenatore di running, ho
maturato un'esperienza ricca, anche al fianco di grandi tecnici. Ho sempre
creduto nel valore della forza naturale, da coltivare in armonia con
l’intensità degli allenamenti su pista e strada. Per me, i cross e la corsa in
montagna non sono semplici alternative: rappresentano pilastri fondamentali
nella formazione fisica e mentale di un runner.
Lo diceva un grande che per lui era un motto
“Cross scuola di campioni”
«Ci ho sempre creduto sia da mezzofondista sia poi da tecnico. Non mi demoralizzavo quando, ad esempio, Stefano Mei, a Roma, perdeva il titolo mondiale Juniores 1982 con gli africani, né quando faticò a entrare nei primi venti classificati del Cross delle Nazioni a Neuchatel ’86. Lì costruì la base aerobica per i successi di quell’anno».
Nel breve termine, quindi, grande importanza ai cross:
«Inoltre possono essere considerati parte integrante per mezzofondisti e
maratoneti nel corso della lunga e pesante stagione invernale. I cross possono
essi stessi essere interpretati come allenamenti utili».
Oggi:
Cross, scuola di campioni: il mezzofondo italiano tra
tradizione e rilancio
Nel panorama atletico italiano, il mezzofondo ha sempre
avuto punte d’eccellenza e stagioni di gloria. Ma oggi, guardando ai 5000 e ai
10000 metri, qualcosa sembra essersi inceppato. I risultati latitano, le
presenze in finale sono sempre più rare e il ricambio generazionale sembra
timido. Eppure una possibile risposta alle difficoltà è già davanti agli occhi,
affondata nella tradizione: il cross.
Il cross come
allenamento strategico
Oggi il cross non dovrebbe essere considerato un lusso o un
divertissement tecnico, ma parte integrante della stagione, soprattutto per
mezzofondisti e maratoneti. L'inverno è lungo, freddo, e spesso refrattario a
carichi intensi su pista. I cross offrono:
- Stimoli
aerobici e muscolari diversificati
- Resistenza
alla fatica e al cambio di ritmo
- Adattamento
al terreno e al clima, elementi chiave nella corsa di fondo
Montagna, forza e
tradizione
C’è una forza che arriva dalla terra, dai sentieri, dai
dislivelli. Correre nei boschi, sulle alture, affrontare salite e discese è più
che semplice allenamento: è costruzione della forza naturale. Lo sapevano bene
i vecchi maestri del mezzofondo, quelli della scuola “grezza” ma efficace,
fatta di chilometri sotto la pioggia, nella neve, tra sassi e sterpi.
Mezzofondo italiano:
c’è un vuoto da colmare
Non è questione di crisi, ma di direzione. Il mezzofondo
italiano ha un “buco” evidente sui 5000 e 10000 metri. Gli standard
internazionali si sono alzati, la concorrenza è feroce e l’atletica africana
continua a dettare il ritmo. Ma è proprio qui che il cross può tornare a essere
l’anello mancante:
- Preparazione
robusta a lunga gittata
- Adattamento
mentale alla fatica
- Cultura
della resistenza
Riscattare il presente,
ispirandosi al passato
Riscoprire il cross non è nostalgia, è lungimiranza. È tempo
che le nuove generazioni di mezzofondisti italiani si sporchino le scarpe,
tornino sui prati, sulle montagne, tra le radici vive dell’atletica vera.
Perché la scuola di campioni non è solo in pista: è anche tra le zolle, nel
fango, dove nasce la forza.
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